“Il periplo della Sardegna in 20 giorni. Luoghi ed emozioni”

Da lungo tempo si racconta la Sardegna. Lo si è fatto in tanti modi, attraverso saggi, romanzi, riviste, immagini, opere d’arte, film, documentari. E ogni autore sa che il primo ostacolo da superare è quello di non ripetere un lavoro precedente e di trovare, attraverso la propria sensibilità, la strada per una narrazione originale. Alberto Priori e Silvia Fanni, autori del libro Il periplo della Sardegna in venti giorni. Luoghi ed emozioni pubblicato da Edizioni il Frangente – hanno di certo trovato la loro.

Il mare è il tramite di questo singolare viaggio intorno alle frastagliature dell’Isola: nei suoi approdi, nelle scogliere erose dalle maree, nei venti, nella storia degli uomini che la abitano oggi e di quelli che ci hanno lasciato in eredità la loro cultura – materiale e non – ritroviamo un filo che ci unisce, seppure nella diversità, da nord a sud, da est a ovest.

Luoghi ed emozioni: il sottotitolo del libro anticipa la parte più intima e preziosa della narrazione, le esperienze vissute dagli autori – e da chi ha condiviso con loro la navigazione – lungo il percorso. Esperienze fatte di colori, suoni, odori, sapori, di scoperte ma anche di un’osservazione del già noto con sguardo curioso e limpido, come se si vedesse la Sardegna per la prima volta. Un approccio che prende per mano il lettore e lo conduce in un piacevolissimo viaggio sensoriale intriso di suggestioni e, nel contempo, ricco di consigli. Come è precisato nell’introduzione, “le pagine che seguono non sono un portolano, né una carta nautica, né un manuale di navigazione costiera, né una guida turistica o enogastronomica, e nemmeno un saggio sulla storia e i conflitti sociali della Sardegna. Pur dovendo a volte riportare, almeno sommariamente, informazioni relative a tutti questi ambiti, questo libro è un periplo […]. Il periplo implica l’esperienza diretta del viaggio, non limitata agli aspetti meramente nautici, ma arricchita dalla storia dei popoli incontrati, con le loro attività, abitudini e tradizioni.” Il viaggio diventa così strumento di conoscenza della costa, della sua bellezza, della sua diversità, delle insidie che si possono presentare in determinati luoghi e a seconda delle condizioni meteorologiche, così come delle genti che vi abitano, delle specialità culinarie tipiche di ciascuna zona, dei vini che nascono dall’incontro fra terra e mare.

Altro aspetto interessante e prezioso di questo lavoro è l’attenzione riservata alle emergenze archeologiche, con schede di facile lettura che descrivono i siti contestualizzandoli nel tempo e nello spazio. Il viaggio, dunque, non è solo un percorso sul mare ma anche l’occasione per scoprire la storia di una terra che non smette di stupire. Una storia fatta di commistioni e sovrapposizioni, un caleidoscopio in cui la millenaria attività dell’uomo si fonde con la bellezza che la natura ha donato alla Sardegna. Curiosità, note storiche, leggende e brevi biografie dei personaggi che hanno in qualche modo segnato le vicende dell’Isola – oltre alle già citate schede dedicate ai siti archeologici – arricchiscono il racconto.

Nonostante la narrazione si concentri soprattutto sugli aspetti piacevoli del viaggio, non mancano le acute osservazioni degli autori su alcune scelte che negli anni hanno compromesso, in alcuni casi irrimediabilmente, l’ambiente. L’amore per l’Isola scaturisce non solo dalla capacità di cantarne la bellezza, ma anche e soprattutto dalle riflessioni sulle sue criticità, affinché si possa rimediare nel presente agli errori fatti e si eviti, in futuro, di commetterli di nuovo.

ITINERARIO

Il periplo è stato affrontato in senso antiorario perché il Maestrale è un vento che spesso i sardi attendono con ansia per spazzare via l’afa estiva, ma che può diventare infido se lo si affronta faccia a faccia per mare. La pilotina Nelson da 12.5 metri di lunghezza su cui Alberto Priori e Silvia Fanni hanno compiuto il viaggio ha mollato gli ormeggi al porto turistico di Calasetta, che è anche il primo luogo raccontato nel libro. Seguono Porto Pinetto, Pula, Cagliari, Porto Corallo, Santa Maria Navarrese, La Caletta, Isola di Tavolara, Portisco, Palau, Isola di Spargi, Isola di Caprera, Baia di Santa Reparata, Isola dell’Asinara, La Pelosa, Alghero, Capo Mannu, Torre dei Corsari, Isola di San Pietro, per poi tornare a Calasetta.

L’elenco non è da considerarsi esaustivo: nella descrizione di ognuno di questi luoghi, infatti, il lettore ne scoprirà tanti altri quali spiagge, calette, torri costiere, siti archeologici sopra e sotto il livello del mare. Anche la flora e la fauna locali trovano spazio nella narrazione di questo viaggio speciale, accarezzato dal salso del mare e dalla musica di Paolo Fresu, che firma la prefazione al libro.

La pregevole colonna sonora, che gli autori condividono con i lettori, è una piccola perla che accompagna e impreziosisce l’esperienza. La immaginiamo fondersi con lo sciabordio delle acque sulla barca, alimentare lo stupore dello sguardo che si sposta dall’orizzonte liquido alle insenature della terraferma, blandire la pelle profumata di salsedine. Fotogrammi di un itinerario percorso via mare di cui consigliamo la scoperta anche a chi volesse invece stare sulla terraferma: sebbene il racconto preveda tutta una serie di preziose informazioni utili ai naviganti, ci sentiamo di consigliare questo libro a tutti: a chi vorrebbe sperimentare lo stesso percorso, a quanti desiderino interpretarlo in modo differente o raggiungere le singole tappe per altre vie, a chiunque voglia viaggiare anche solo con l’immersione in una piacevole lettura.

Dal libro:

“Apriamo gli occhi, la barca è immobile su una tavola d’acqua trasparente. Le barche vicine riposano, come i loro equipaggi, tutto è silenzio. Siamo all’ombra del massiccio roccioso di Tavolara e una bava di Levante porta aromi intensi uguali a quelli percepiti dai marinai nuragici e fenici millenni fa. Saranno cambiate le tecnologie per navigare, ma l’odore, l’aria e il sapore di un mare rimangono gli stessi.”

GLI AUTORI

Alberto Priori, classe 1962, medico neurologo e ricercatore, è professore ordinario all’Università degli Studi di Milano. Ha iniziato da bambino ad andare per mare con il padre su un dinghy e da allora ha sempre navigato.
Amante del mare, è anche entusiasta estimatore della bellezza dell’Italia. Il suo pensiero è che il mare sia una malattia al contrario, dalla quale, se la prendi da bambino, non guarirai mai.

Silvia Fanni è nata a Monza nel 1969, il mal di Sardegna l’ha riportata nella propria terra quando era ancora bambina.
Ama le proprie origini tanto da farne un lavoro, spaziando dall’archeologia terrestre a quella marina, dalla cultura tout court a quella specifica museale. Tecnica-archeologa, sommozzatrice professionista e pedagogista, lavora con le scuole per far nascere nelle giovani generazioni l’amore e la passione per la propria identità culturale.  
È mamma di Leonardo.

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